Categories
Tradizioni

Novembre ad Atina: memoria, riti e raccolti d’Autunno

Commemorazione dei defunti: tra rito e solidarietà ad Atina

A novembre, la vita del paese di Atina era scandita da due momenti fondamentali: la commemorazione dei defunti e i lavori agricoli tipici del pieno autunno. La principale festa del mese era infatti la ricorrenza “degl’ muort’”, quando tutta la comunità si recava nella zona cimiteriale per assistere alla Messa dedicata ai defunti e portare lumini come segno di rispetto e devozione.

Non si usava illuminare soltanto le tombe dei propri familiari: la solidarietà e il senso di comunità spingevano molti, nonostante le ristrettezze economiche, ad accendere gl’ cerogen’ (le candele) anche sulle tombe dei vicini o di persone senza parenti, affinché nessuno restasse nell’ombra. Era un rito collettivo, che trasformava il cimitero in un luogo vivo, illuminato e carico di preghiere, mentre la gente passeggiava tra le lapidi chiedendo pace e riposo eterno per le anime raffigurate nelle fotografie incise sulle pietre tombali.

L’estate di San Martino: semine e raccolti autunnali

Accanto al momento religioso, novembre era anche il mese della celebre estate di San Martino. L’11 e il 12 novembre i contadini speravano in giornate di sole, quasi a voler scongiurare il freddo e il gelo imminenti. Era il tempo delle semina di grano e orzo, indispensabili per il nuovo ciclo agricolo, e dei raccolti di stagione: zucche e pomi abbondavano nei campi, mentre i boschi regalavano i primi funghi, tanto attesi e apprezzati dalle famiglie.

Negli orti domestici crescevano verdure nutrienti e resistenti al freddo: la verza, le patate, le rapette e la cicorietta riccia, chiamata gl’ cr’spin’, nota per le sue proprietà depurative. Questi ortaggi garantivano provviste per l’inverno, arricchendo la dieta contadina fatta di semplicità ma anche di sapienza tramandata.

La raccolta delle olive: un lavoro di tradizione e fatica

Un altro momento importante era la raccolta delle olive. Spesso erano le donne ad occuparsi di quest’attività: chine sotto le piante, raccoglievano i frutti caduti dopo lo scuotimento e li trasportavano fino alla macina a pietra. Qui, lentamente, grazie al lavoro delle bestie che facevano girare la ruota o al movimento dell’acqua nei frantoi, avveniva la spremitura, da cui si otteneva l’olio nuovo, prezioso alimento per tutta la famiglia.

Novembre ad Atina univa quindi la spiritualità dei riti religiosi con il ritmo del lavoro agricolo, la memoria dei defunti con la speranza nei raccolti futuri. Era un mese di passaggio e di attesa, in cui la comunità si stringeva insieme, ricordando chi non c’era più e preparando con cura ciò che avrebbe sostenuto la vita durante l’inverno.

Other interesting things...

Novembre ad Atina: memoria, riti e raccolti d’Autunno

Commemorazione dei defunti: tra rito e solidarietà ad Atina A…

Ottobre ad Atina: San Marco, vendemmia e tradizioni

Ottobre ad Atina: un mese di fede, lavoro e convivialità…

Agosto ad Atina: tradizioni agricole e festa dell’Assunta

Agosto tra campi, raccolti e feste popolari ad Atina Ad…

Tradizioni di settembre ad Atina: raccolti e sapori

Settembre ad Atina: tempo di raccolti e convivialità Il mese…

en_GB