Atina Jazz

    Vittorio Fortuna
    Vittorio Fortuna, ideatore, fondatore e anima di Atina Jazz. Coinvolse un gruppo di amici riuscendo a realizzare proprio quello che aveva immaginato: poter portare i migliori jazzisti del mondo ad Atina.

    L’Atina Jazz Festival nacque nel 1986 grazie alla passione e volontà dell’avvocato atinate Vittorio Fortuna, con una programmazione che non aveva nulla da invidiare a quella di altri già affermati Festival italiani. Negli anni a seguire si affermò come uno dei più prestigiosi festival di musica jazz italiani grazie ai numerosi giudizi positivi e all’attenzione di critica e pubblico.

    Ogni anno, nel mese di Luglio, in piazza G. Marconi, nei palazzi storici e negli affascinanti scenari della Valle di Comino si esibiscono i migliori artisti della scena jazz internazionale.

    Dal 2004 il festival si è aperto a tutto il territorio della Valle di Comino ed oltre, scegliendo per le esibizioni luoghi dalla bellezza naturalistica e paesaggistica che sono parte integrante delle emozioni che gli artisti offrono al pubblico. Dopo l’edizione del 2009, in cui il paese di Atina superò le 15000 presenze, è nata anche la versione invernale del festival: Atina Jazz Winter.

    Il Festival Atina Jazz è stato un punto di riferimento
    delle manifestazioni musicali del Basso Lazio
    già dal suo battesimo, ha avuto anni di gloria
    e di diffusione tali da consolidarlo
    come una manifestazione musicale
    di livello internazionale.

    Con il passare degli anni, Atina Jazz, è diventato un festival “totale” proponendo non solo concerti del panorama jazz italiano e straniero, ma anche di musica popolare, cantautorato italiano, fado portoghese e blues.

    Il Festival Internazionale del Jazz di Atina, fin dalla sua nascita, ha portato nel borgo di Atina grandi nomi della musica, come: Michel Petrucciani, Chick Corea, John Scofield, Goran Bregovic, Mike Stern, John Patitucci, Tito Puente, Gilberto Gil, Stefano Bollani, Dave Holland, Peter Erskine, Ron Carter, Angelo Debarre, Dee Dee Bridgewater, Noa e molti altri.

    Qui di seguito le parole di Vittorio Fortuna per la 1a Edizione di Atina Jazz

    Nello svolgimento dell’azione culturale svolta incessantemente in Atina e nella Valcomino dalle varie associazioni culturali succedutesi nel tempo (si ricordi il Gruppo di Collaborazione Civica “Valcomino”, l’Associazione culturale “G. Visocchi”, la stessa Biblioteca Comunale di Atina), l’iniziativa musicale jazzistica ne ha caratterizzato la natura.

    Le ragioni per cui le iniziative nel campo jazzistico hanno prevalso su quelle in altri settori di pari rilevanza artistica, vanno ravvisate nel fatto che le manifestazioni del primo tipo hanno avuto sempre una valenza almeno di carattere nazionale.

    Tutti i migliori musicisti italiani di jazz, tranne qualche eccezione, nel corso dell’ultimo quindicennio, hanno avuto modo almento di esibirsi una volta in Atina e dintorni.

    Chi scrive aveva ritenuto maturi i tempi perché si realizzasse la prestigiosa iniziativa che si concretizza nel 1° Festival Internazionale del Jazz già nel 1976, quando precisamente in data 29/5, si esibì dinanzi ad un pubblico di duemila persone entusiaste, il gruppo di Giorgio Gaslini.

    Circostanze storico-politiche ed economiche hanno impedito successivamente la realizzazione di questo progetto.

    Si deve quindi al meraviglioso incontro avvenuto con il Maestro Paolo Damiani, in occasione di un suo concerto tenutosi in Atina il 23/8/85, direttore artistico dell’attuale 1° Festival Internazionale del Jazz di Atina, il vagheggiamento prima, l’ideazione dopo e quindi il travagliato varo di questa seducente idea.

    Il 1° Festival Internazionale del Jazz in Atina, ospita artisti che lo onorano esemplarmente rappresentando alcuni principali artefici mondiali: Lee Konitz che è tutt’uno con la storia del jazz, Randy Brecker ed Eliane Elias e John Taylor, protagonisti tra i più eccelsi del panorama jazzistico del momento, anche i musicisti italiani del resto sono tutti notissimi in Europa e nel mondo per la loro fantasia artistica e la loro originalità espressiva.

    Quel che più preme in questa sede sottolineare è la ben riposta fiducia che si attribuisce nel Festival Internazionale del Jazz, che avvia la sua attività quest’anno ma che è desiderio degli organizzatori promuovere stabilmente in ogni stagione estiva, nella sua capacità di costituire uno strumento fondamentale per attrarre l’attenzione dei turisti verso una zona sinora tra le più neglette, tra le più amene e suggestive dell’Italia e quindi sancirne l’irreversibile decollo culturale e artistico.

    Vittorio Fortuna