La Collina di Santo Stefano: l’antica acropoli di Atina
In una posizione panoramica a circa 150 metri di dislivello dal centro storico di Atina, la Collina di Santo Stefanorappresenta uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia della Valle di Comino. Raggiungibile a piedi attraverso i sentieri del parco comunale, custodisce testimonianze archeologiche di epoca preromana, romana e medievale.
Un’antica Arx fortificata
In età sannitica e romana, la collina costituiva l’Arx, il punto più alto e strategico della città, difeso da una poderosa cinta muraria in opera poligonale. Ancora oggi sono visibili ampi tratti di queste antiche fortificazioni, articolate in due circuiti: uno esterno, che abbraccia il Monte Morrone, il Monte Prato e il Colle, e uno interno che proteggeva direttamente la sommità della collina.
Atina fu un importante baluardo sannita a difesa delle vie d’accesso al Sannio, in particolare dai territori di Cassino e Sora.
Itinerario tra le mura poligonali
La visita può iniziare dal centro storico, percorrendo via San Nicola e proseguendo per Capo di China. Salendo da via Valle Giordana, sul versante meridionale della collina, si incontrano i tratti meglio conservati delle mura, che raggiungono anche i tre metri di altezza.
Lungo la salita, si distingue la traccia di un antico varco, forse una porta a “corridoio obliquo”, tipica dell’architettura sannitica. Poco più in alto, sorge una torre quadrata (5 metri per lato, equivalenti a 15 piedi italici), che doveva presidiare l’acropoli.
Sono ancora visibili anche alcune cave per l’estrazione della pietra, con i caratteristici segni lasciati dai cunei di legnousati per spaccare la roccia.
L’acropoli e il castrum medievale
In cima alla collina (577 m s.l.m.) si trovano i resti dell’acropoli preromana, con le fondazioni di un tempio di età repubblicana. Più tardi, l’area fu occupata da una fortificazione medievale: il castrum di Santo Stefano, documentato già dal VI secolo e attivo fino al terremoto del 1349.
Il castrum era suddiviso in due nuclei:
- La Rocca, in posizione elevata, con torrioni, cisterna e ambienti residenziali;
- Il Borgo, a nord, dove si trovavano numerose abitazioni e quattro chiese: San Stefano de Rocca, Santa Maria in Monte, San Giovanni Vecchio e l’oratorio di Sant’Onofrio in Castello.
Il castello fu così ben difeso che nel 1195 l’abate Roffredo di Montecassino fu costretto a negoziare con il castellano, non riuscendo a conquistarlo.
Tracce dell’antico acquedotto romano
Alle pendici sud-occidentali della collina passa il tracciato del più antico acquedotto romano di Atina, costruito in età augustea per portare l’acqua dalle sorgenti di Chiusi a Villa Latina fino al centro abitato. È ancora visibile parte dello speco scavato nella roccia lungo un sentiero che conduce a via San Nicola.
La Colonia diurna “Pio XII”
Nel 1931, su iniziativa del podestà Luigi Marrazza, fu ripristinata la strada per la Collina di Santo Stefano per ospitare la Colonia diurna “Pio XII”, destinata ai bambini dai 6 ai 12 anni, soprattutto figli di operai e reduci. Attiva fino al 1977, la colonia accoglieva fino a 200 bambini e svolgeva un’importante funzione sociale e sanitaria.
Perché visitare la Collina di Santo Stefano
✔ Panorami mozzafiato sulla Valle di Comino
✔ Passeggiate nella natura tra storia e archeologia
✔ Resti archeologici unici di epoca sannitica, romana e medievale
✔ Accesso facile dal centro storico di Atina
Cosa vedere oggi
Percorso consigliato per la visita
🚶 Dal centro storico: via San Nicola → Capo di China → via Valle Giordana
📍 Mura ciclopiche, torre quadrata, resti del tempio, antica porta sannitica
🔭 Vista panoramica sulla Valle di Comino e verso Villa Latina
Informazioni utili per la visita
- 📌 Altitudine: 577 m s.l.m.
- 🕒 Accesso libero tutto l’anno
- 🥾 Percorsi a piedi segnalati
- 📷 Ideale per escursionisti, appassionati di storia, fotografi
- 🎒 Consigliate scarpe adatte e acqua
Una risposta su “La Collina di Santo Stefano ad Atina: cuore storico della Valle di Comino”
[…] dalla “Madonnella” e seguendo il percorso verde tracciato e segnato sulla mappa della Collina di S. Stefano, realizzata dalla Rete Naturalmente […]