Nel 1856 furono rinvenuti i resti dell’antica statua grazie a “due devoti cittadini, animati dal racconto, che spesso udivano da persone degne di fede intorno a quella festa, ed all’esistenza della statua, che si esponeva a rappresentare il Transito di Maria”.
Durante le ricerche si presentò loro un anziano “a nomeLuigi di Paolo, il quale giornalmente passava colà per l’incarico che aveva, di regolare l’orologio della Chiesa… disse loro di aver veduta egli una testa in legno con una porzione del busto”.
Dopo aver effettuato uno scavo nel luogo indicato, il volto fu recuperato e portato a Napoli, dove Monsignor Aniceto Ferrante (Atina, 28 settembre 1823 – Alvito, 19 gennaio 1883) si adoperò per il completamento della statua.
L’occasione permise di ristabilire il 14 Agosto la festività, da allora celebrata “con grande apparecchio, solennità indescrivibile, e concorso numerosissimo di popoli circonvicini”.