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Il culto della Madonna Dormiente ad Atina

Il ritrovamento della statua (1856)

Nel 1856, ad Atina, furono rinvenuti i resti dell’antica statua della Madonna Dormiente grazie a due devoti cittadini. Essi erano stati animati dai racconti, più volte ascoltati da persone degne di fede, che narravano dell’antica festa e dell’esistenza di una statua esposta in occasione della celebrazione del Transito di Maria.

Durante le ricerche, i due uomini incontrarono un anziano di nome Luigi di Paolo, incaricato di regolare l’orologio della chiesa. Egli raccontò di aver visto, in quel luogo, una testa in legno con una parte del busto. Dopo uno scavo nel punto da lui indicato, il volto fu effettivamente recuperato.

Il reperto fu portato a Napoli, dove Monsignor Aniceto Ferrante (Atina, 28 settembre 1823 – Alvito, 19 gennaio 1883) si impegnò per il completamento della statua.

Grazie a questo avvenimento si ristabilì la festività del 14 agosto, celebrata da allora “con grande apparecchio, solennità indescrivibile e concorso numerosissimo di popoli circonvicini”.

La vera tradizione del Transito della Vergine

Secondo i documenti conservati nell’archivio parrocchiale di Atina, il culto del “Transito della Vergine Santissima” si venera sin dalla fine del 1800.

Questo titolo richiama una terminologia molto vicina alla tradizione della Chiesa ortodossa, che ha sempre parlato di Dormizione di Maria. Infatti, fino allo Scisma d’Oriente del 1054, la festa della Dormitio Mariae era comune sia alla Chiesa cattolica che a quella ortodossa. Dopo la separazione, in Occidente si diffuse il termine di Assunzione di Maria, mentre le chiese orientali conservarono l’antica espressione.

Ad Atina, dunque, la devozione popolare ha mantenuto un legame con la tradizione più antica, dove l’uso del termine “Transito” si avvicina molto al significato della Dormizione.

Significato e iconografia della Dormitio

L’iconografia della Vergine Dormiente nasce in Oriente e si diffonde solo in un secondo momento in Occidente, soprattutto nell’Italia meridionale, in Sardegna e in Spagna.

La Dormitio rappresenta il momento in cui Maria non muore, ma si addormenta ed è vegliata dai discepoli prima della sepoltura. In numerose icone e dipinti, infatti, la Madre di Dio appare circondata dagli Apostoli.

Le statue la raffigurano coricata, talvolta con gli occhi aperti — come se contemplasse la gloria di Dio —, altre volte con gli occhi chiusi, nell’atto del sonno.

Dal punto di vista teologico, la Dormitio ha un valore altissimo: è considerata il corrispettivo mariano della sepoltura di Cristo, e al tempo stesso la prefigurazione della sorte di ogni cristiano.

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