Casalvieri, loc. Casale Pescarolo, nel corso degli anni i lavori agricoli hanno portato in luce una gran quantità di ex voto fittili, misti a frammenti di ceramica a vernice nera, laterizi e monete, concentrati intorno ad una casa colonica ormai abbandonata.
I materiali, databili tra il IV ed il II secolo a.C., con presenza – però – di materiali databili al VII a.C., chiaramente pertinenti ad un deposito votivo, erano riferibili ad un santuario di cui si poteva già ipotizzare una grande importanza, per la posizione in una zona di notevole interesse viario, lungo l’asse di penetrazione che dalla Val Roveto e da Sora giunge fino a Cassino e, biforcandosi presso Atina, porta verso l’Abruzzo ed il Molise, costituendo il collegamento tra questi e la Campania attraverso il Lazio meridionale.
Nell’area da cui provenivano in superficie i votivi è stato individuato un esteso deposito che successive indagini geologiche, unitamente ai dati stratigrafici di scavo, hanno permesso di interpretare come avvenuto in uno specchio d’acqua.
I reperti votivi, per lo più miniaturistici, ancora in corso di studio, confermano non solo contatti con la zona di Capua e con la Valle d’Ansanto, ma anche con gli altri santuari del Lazio meridionale soprattutto lungo le vie di comunicazione fluviali.
Al di là delle conclusioni di carattere storico ed economico, oltre che artistico, cui si giungerà al termine degli studi del materiale, le offerte votive del santuario di Pescarola rappresentano un efficace spaccato della vita quotidiana nella zona nei secoli dal VII al II a.C., attraverso le armi (VII – V sec. a.C.), i cinturoni (età arcaica), le monete (dal IV al II sec. a.C.), le offerte per la fertilità (votivi animali e votivi anatomici), le malattie (parti anatomiche affette da patologie), le maschere, le statuette, la moda femminile delle acconciature e degli ornamenti (III – II sec. a.C.).