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Il mosaico romano di Atina

    Nel 1946 la scoperta di un Mosaico Romano ad Atina: un Tesoro Archeologico Riemerse dalla Storia

    Atina, un paese situato nel cuore della Valle di Comino, all’estremo orientale della Provincia di Frosinone, è noto per le sue antichissime origini e la sua ricca storia preromana. Numerose testimonianze archeologiche, tra cui mura megalitiche, opere in opus reticulatum, lapidi, are, statue e monete, hanno confermato la presenza di antiche civiltà italiche e romane. Questi reperti sono emersi durante vari lavori di ricostruzione, resi necessari dalle numerose distruzioni che la città ha subito nel corso dei secoli, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale.

    La Scoperta del Mosaico Romano

    Nel lontano 1946, durante gli scavi eseguiti per le fondazioni di un nuovo edificio, è stato rinvenuto un pavimento a mosaico di epoca romana. Gli scavi, avvenuti nella primavera del 1946 nella zona storicamente ricca di vestigia romane, hanno portato alla luce questo prezioso mosaico. La scoperta è stata fatta nella stessa area in cui erano state costruite alcune casette antisismiche dopo il terremoto del 1915.

    luogo ritrovamento mosaico Atina
    Luogo del ritrovamento del mosaico di Atina

    Gli scavi hanno rivelato una fornace colma di ossa bovine e ovine parzialmente calcinate, probabilmente residui di un’epizoozia di oltre cento anni fa. Approfondendo lo scavo, sono stati trovati diversi strati di terreno con residui organici e vegetali. A una profondità di circa 3 metri, è stato scoperto un pavimento figurato a mosaico in ottimo stato di conservazione.

    Dettagli del Ritrovamento

    Il pavimento a mosaico presentava una netta pendenza verso il centro, con un chiusino che immetteva in un sistema di canalizzazione. Lungo le pareti sono stati rinvenuti frammenti di zoccolature e rivestimenti in marmo, permettendo di ricostruire il tipo di decorazione originale. Il marmo bianco con venature nere e il marmo giallo antico con venature rossastre erano utilizzati per le corniciature e i rivestimenti.

    La stratificazione del pavimento, composta da uno strato di argilla compressa e uno strato di massetto in laterizi e malta calcarea, ha rivelato una tecnica costruttiva molto curata. Nonostante alcuni avvallamenti causati probabilmente da terremoti, il pavimento è risultato in buone condizioni, con evidenti tracce di consumo e restauri successivi.

    mosaico romano di atina guerriero sannita
    Foto di Luciano Caira

    Interpretazione Archeologica

    I ritrovamenti suggeriscono che si tratti dell’atrio di una casa romana, dotato di un impianto per l’eliminazione delle acque piovane provenienti dall’impluvio, o di un vano antistante. La zona del ritrovamento, fuori dalla cerchia delle mura medievali e vicina a probabili resti di impianti termali e un teatro, era probabilmente una delle più prestigiose della città.

    particolare mosaico guerriero sannita Atina
    Foto di Luciano Caira

    Conservazione e Restauro

    Il pavimento a mosaico, dopo rilievi e accertamenti, è stato sezionato e smontato dagli operai specializzati della Soprintendenza alle Antichità di Roma. Successivamente, è stato trasportato nel laboratorio del Museo Nazionale delle Terme di Diocleziano per essere restaurato e ricostituito su un apposito supporto rigido.

    Le info presenti in queste testo sono state prese dal Volume IV degli Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei del 1950 e riadattati per il web

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