Un’ascesa sociale e politica analoga a quella della famiglia Bosco veniva realizzata in pochi decenni in provincia dalla famiglia Visocchi di Atina.
Pasquale Visocchi
Pasquale Visocchi (1817-1908) apparteneva ad una ricca ed autorevole famiglia di proprietari della provincia.
Agiato possidente, nel 1845 apriva una cartiera di media dimensione ad Atina, che nel 1870 occupava 160 operai. Industriale di idee liberali, Pasquale Visocchi, già sindaco di Atina dal 1847 al 1850, nel 1861 veniva eletto consigliere provinciale per il mandamento di Atina, riconfermato in questa carica fino al 1873.
Francescantonio Visocchi
Il fratello Francescantonio (1834-1908) nei primi anni Settanta veniva eletto consigliere provinciale per il mandamento di Atina e manteneva la carica fino al 1908, divenendo deputato provinciale ed anche presidente del Consiglio provinciale di Terra di Lavoro (1907-1908).
Alfonso Visocchi
Un altro fratello, Alfonso (1831-1909), nel 1865 veniva eletto deputato al parlamento nazionale nel collegio di Cassino, rieletto poi ininterrottamente dal 1876 al 1898, e nominato senatore del regno nel 1900.
Giuseppe Visocchi
Il figlio di Pasquale, Giuseppe (1850), diveniva sindaco e poi podestà di Atina per 37 anni dal 1894 alla sua morte.
Achille Visocchi
Il figlio di Francescantonio, Achille (1863-1945), avvocato, veniva eletto deputato nel collegio di Cassino dal 1900 al 1919 e in quello di Caserta dal 1919 al 1929, prima di venire nominato senatore nel 1929.
Achille Visocchi ricopriva anche importanti incarichi di governo. Dal 1914 al 1916 nel ministero Salandra era sottosegretario ai Lavori pubblici, e dal 1917 al 1919 in quello Orlando diveniva sottosegretario al Tesoro, sostituito in questa carica il 19 gennaio 1919 da Enrico De Nicola. Dal 1919 al 1920 nel ministero presieduto da Francesco Saverio Nitti, Achille Visocchi ricopriva la carica di ministro dell’Agricoltura.
Orazio Visocchi
Un altro figlio di Francescantonio, Orazio (1861-1934), nel 1908 veniva eletto consigliere provinciale per il mandamento di Atina al posto del padre scomparso e veniva poi riconfermato fino al 1925, ricoprendo dal 1916 al 1920 la carica di presidente del Consiglio provinciale di Terra di Lavoro.
L. De Matteo, «Noi della meridionale Italia» cit., pp. 98-99.
D. De Francesco (a cura di), «La provincia di Terra di Lavoro, oggi Caserta» cit., p. 18 ss.
F. Bartolotta (a cura di), «Governi d’Italia 1848-1961» Roma, Officine grafiche meridionali, 1962, p. 157.
«Dizionario biografico dei meridionali» cit., volume primo, p. 117.