Categorie
Luoghi

Asilo Infantile “Beatrice”

    Nel 1884, a 23 anni, moriva Beatrice Visocchi, ultimogenita del senatore Alfonso Visocchi (1831-1909). Un grande dolore se si pensa che gli altri sette figli erano morti tutti in tenerissima età: Giulia (1865-1866), M. Maddalena (1866-1866), Giulietta (1867-1873), Gabriele (1870-1870), Giuseppe (1871-1874), Giulia (1873-1873), M. Francesca (1875-1881).

    Beatrice era l’unica sopravvissuta e cresceva “fiorente di virtù rare e adorna di bellezza e candore”. Andò in sposa al dottor Vincenzo Alessi, professore di anatomia all’Università di Messina. Morì durante il parto, privando così la famiglia di una gioia tanto attesa.

    “Questi crudeli dolori ricordava il senatore Visocchi sferzarono l’animo nostro e la mia donna fu per smarrire la ragione, ma religione e carità ci sovvennero: l’una per piegare la fronte rispettosa al volere divino, l’altra ci rammentava il desiderio sempre avuto di concorrere con tutte le forze all’educazione del nostro popolo”.

    Il desiderio divenne realtà il 30 novembre 1889 quando fu inaugurato e donato alla cittadinanza il nuovo asilo dedicato alla figlia Beatrice. Nella solenne occasione veniva anche commemorato il centenario della liberazione dai francesi e dai briganti (1 ottobre 1789).

    I bambini che beneficiavano di questo importante servizio erano 230 e avevano un’età compresa tra i 4 ei 7 anni. La prima educazione alla presente e alle future generazioni” era garantita da una rendita annua di 5.000 lire, assicurata da Alfonso Visocchi e da sua moglie Angelina Vecchiarelli (1842-1920).

    Donna Angelina diede ai piccoli dell’Asilo tutto l’affetto che non potette dare ai figli prematuramente scomparsi. La sua generosità permise anche l’istituzione di una scuola di disegno per i figli degli operai, la realizzazione del “ricreatorio festivo” ove i ragazzi potevano praticare la ginnastica e le “passeggiate istruttive”, la creazione della “cucina economica” per il sostentamento dei poveri, il rinnovamento dell’ospedale. Quest’ultimo divenne il pronto soccorso della Val di Comino perché fu dotato di locali igienici, alloggi per le suore, letti, biancheria e materiale chirurgico di prima qualità.

    I ministri Boselli e Credano premiarono l’impegno della Signora Visocchi nell’educazione infantile e nell’istruzione popolare con una medaglia d’argento (1890) e una d’oro (1910). Tra le religiose che animarono la struttura va ricordata suor Nicodema Balsamo delle suore d’Ivrea (1860-1961), presente ad Atina fin dal 1886, quando l’Asilo veniva temporaneamente ospitato nei locali di Palazzo Sabatini fuori le mura.

    Alle vostre spalle, inserito nella facciata posteriore del Palazzo Tutinelli, può osservarsi un arco a tutto sesto sormontato da un’ampia bifora con pilastro quadrangolare sfaccettato, il tutto attribuibile ad epoca rinascimentale.

    Alfonso Visocchi
    (1831-1909)

    Deputato e Senatore del Regno, ricoprì importanti cariche: Commissario della giunta generale del bilancio; relatore per l’imposta di ricchezza mobile, per l’estensione del credito fondiario, per la bonifica, per l’emigrazione, per il trasporto internazionale delle merci, per il tavoliere delle Puglie, per il bilancio dell’Agricoltura, per le leggi sui fondi per le costruzioni delle strade nazionali e provinciali, ecc.

    La sua formazione liberale e antiborbonica gli fece sostenere la formula cavouriana della libera Chiesa in libero Stato. In occasione della sua morte, l’On. Cantarano lo commemorò alla Camera dei Deputati ricordando che “a pochi fu data una lunga carriera parlamentare come quella ch’ebbe Alfonso Visocchi. Vi entrò all’età di 34 e vi durò per ben 45 anni. Benemerito del parlamento e della Patria, fu esempio di rettitudine e di operosità”.

    Lascia un commento