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Chiese

Cappella di San Rocco

    La Chiesa di San Rocco fu eretta nel 1495 per volontà del preposito Marcantonio Papa e dotata di una confraternita.

    Ubicata fuori le mura della città di Atina, nel 1703 conservava l’immagine della Madonna d’Altomare.

    Nel 1722, nella parte posteriore, appariva circondata da un piccolo orto di proprietà dei fratelli sacerdoti Francesco Antonio, Gio. Antonio e Carlo Sabatini. Col passare degli anni la famiglia completò il palazzo ed vi incorporò la piccola chiesa in rovina, che nella seconda metà dell’Ottocento fu trasformata in semplice cappella.

    Al suo interno vi sono pregevoli affreschi di Vespasiano dell’Aquila risalenti agli inizi del Cinquecento, riportati alla luce con la campagna di restauro voluta dai coniugi Francesco Sabatini e Rosella Palombi.

    Sull’altare il busto della Madonna del Buon Cammino (epoca tra 1600 e 1700) intagliato su legno di castagno mentre il drappeggio è di cartapesta (“Abbiamo trovato ritagli di giornali datati 1848” raccontarono i coniugi Sabatini). E poi un’altra immagine sacra, il Nazareno (Ecce Homo), attribuita ad artisti del Quattrocento senese.

    Ma sopra ogni altro luogo nell’antichissima terra di Atina il culto del gran Taumaturgo francese è tanto vetusto , che noi siamo di credere non esservi nel reame altro paese da poterlo vincere in antichità . Buonaventura Tauleri, Frate dell’Ordine dei Minori Osservanti, nelle Memorie istoriche Atinesi da lui raccolte e date in luce, va narrando come a suo tempo (1702) non lungi dalla Porta verso Levante di quella città , esistesse un tempio dedicato al glorioso San Rocco da Mompellieri costrutto in forma bellissima. Del quale sebbene non si sappia l’anno della fondazione, pure si legge presso certo antico storico di Atina, a nome Antonio Palombo , essere stato eccellentemente dipinto a spese di un sodalizio ivi eretto, correndo l’anno del Signore mille cinque cento due, sotto la propositura del secondo Marcantonio Papa 2 ). Assicura il Tauleri che per la molta divozione di quegli abitanti al glorioso Santo, di continuo era da essi frequentato quel tempio, per ottenere, la merce di lui, grazie e favori dal provvido Signore.

    Storia di S. Rocco da Mompellieri e delle più celebri pestilenze dal suo tempo sino ai nostri giorni – Enrico Mandarini – pag. 270