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Atina secondo Ferdinando Pistilli

    Lo stesso anche scrisse Macrobio (8) ec.
    Oltre di ciò è da riflettersi che entro la Città vi era la tomba (a) del medesimo. Esiste ancora la pietra sepolcrale, che così si riporta dal Muratori p. CCXCVI:

    OSSA
    P
    SATVR
    SEM.P

    OSSA
    P
    DEORV
    SEM.R

    Li due epiteti di Semipadre, e di Semirè sono proprii di Saturno (9). Indi per le sue buone doti divinizzato (b) dalla Gentilità vi fu adorato in un magnifico Tempio, oggi consacrato alla Madre di Dio;

    Sub Antonini Caracallae Imperatoris temporibus dedicatum est in Atina Forum eiusdem Antonini, non longe ab Amphitheatro, magnis lapidibus, et politis marmoribus: juxta quod Forum situm est et Templum Saturni, ante cujus fores aquaeductus (c) distenditur, variis operibus insignitum, habens idola septem, et septem absidas in quibus posita erant (10).

    Parte dell’odierna Città di Atina giace sulle rovine dell’antica.


    (a) Dimostrato, che’l sepolcro di Saturno era in Atina, dirà taluno, che sia strana l’autorità del P. Clavelli riportata alla pag. 3o; volendosi con essa sostenere il sepolcro di Saturno in Arpino. Ma se si bada alla venerazione, che gl’Idolatri aveano a Saturno loro Re, e maestro, sarà egli meco concorde, che non solo Arpino ne volesse delle reliquie, ma altri Luoghi ancora, che da lui ebbero l’origine e’l governo, purchè non sia stato altro Saturno, che in altra epoca avesse governato in Atina.

    (b) Tanta… antiquorum hominum traditur fuisse simplicitas, ut advenientes ad se advenas, qui modo consilio, ac sapientia praediti, ad instruendam vitam, formandosque mores aliquid conferentur, quod eorum parentes, atque originem ignorabant, Coelo, et Terra editos non solum ipsi crederent, verum etiam posteris affirmarent. Così parla di Saturno M. Aurelio Vittorino nel c. 1 Orig. Gent. Rom. A quest’oggetto si riponevano nel numero de’Dei, edificando loro dopo la morte ed Altari, e Tempii.

    (c) Fra le altre perdite che si contano in Atina vi è questa di sì rinomato Acquidotto. Egli prendea l’acqua tre miglia fuori della Città, e la distribuiva in tutti i quartieri e serviva ancora per indi irrigare li giardini e li campi. In diversi scavi si sono trovati de’ pezzi di questo canale fatto di piombo. Se ne osservano le vestigia alla Rocchetta, lungo la strada che conduce alla SS. Triuità, nella Valle Giordana ed alla foresta.

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