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Atina secondo Ferdinando Pistilli

    Restò in tal modo desolata la Città di Atina, finchè alla fine del secolo V i Cittadini quà ,e là sbandati si riunirono, e rialzarono la Città da fondamenti: Tempore Leonis Imperatoris Atinenses Cives post destructionem, quam fecerat Arcadius Imperator, revertentes readificaverunt candem Civitatem (Ib.).

    Simile all’antecedente furono le altre due rovine di Atina, datele dal Duca di Benevento Zottone nel 587 e nel 63o. Fu tale il massacro de cittadini in quest’ultima che non vi lasciò esente il Vescovo g stesso del Luogo Felice (Ib.). Tornò subito Atina a riaversi de danni giacchè nel 626 le fu inviato il Vescovo Gaudenzio da Onorio Papa. Ecco Atina sotto il Duca di Benevento. Nel 723 egli era Gisulfo figlio di Liutprando Re de’ Longobardi, dopo la morte del quale, che accadde nel 758, il successore Arechi acquistò il titolo di Principe. Nel 9oo il Ducato di Benevento essendosi unito con quello di Capua, Atina ne seguì la stessa sorte. Ma nel 1o1o si legge sotto il dominio de’ Conti de’ Marsi (19). Indi nel 1o94 passò a quello de Duchi di Aquino (2o).

    L’anno 1191 Arrigo VI Imperadore dopo aver incendiata Arce, si portò ad Atina per ridurla alla sua divozione come in fatti eseguì. Ma partitosi appena di là per le malattie, che infierivano nel suo esercito, Riccardo Conte di Carinola a nome del suo Monarca ripiglia questa Città, ed altre Terre da Enrico conquistate.


    (g) Non v’à dubbio, che Atina sia stata una volta Sede Vescovile. Si richiama anzi l’epoca del primo Vescovo San Marco Galileo fin da San Pietro, come leggesi nel Martirologio Romano al di 28 Aprile. È certo inoltre, che vi durasse de’ secoli, finchè Papa Innocenzo III la soppresse, e ridussela a Prepositura. Baudrand; o circa il tempo di Eugenio III, al dir dell’Ughelli Ital. Sacr. Finalmente nel 1698 si dichiarò Commenda in beneficio del Vescovo di Aquino. Tauleri Mem. Ist. di Atina. Ma nel 1790 a 28 Settembre venne dichiarata di Regio Patronato.

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