Nella Valle di Comino, storia e leggenda si fondono, così come i racconti mitologici che voglio questa verde terra abitata in origine da Giano, antico dio italico del sole, delle aperture, degli inizi e delle fini. Presso di lui trovò rifugio Saturno, che scacciato dall’Olimpo da suo figlio Giove, fu accolto e divenne partecipe nella vita de regno, insegnando agli uomini a coltivare, a costruire case e a vivere civilmente.
Saturno governò l’Italia riunendo le genti ribelli sparse sulle montagne, dando loro le leggi e costruendo numerose città, tra cui Atina, Arpino, Aquino, Anagni e Alatri. Tutte accomunate da avere come iniziale del proprio nome la lettera “A”, la prima lettera dell’alfabeto ebreo, caldeo, greco e latino. Questo tempo fu detto anche “età dell’oro” perché si viveva senza repressione e si praticavano l’onestà e la rettitudine. Le case degli dèi erano “mischiate” a quelle degli uomini. Poi la delinquenza degli umani mise in fuga la Giustizia e gli dèi abbandonarono la Terra.
L’antico stemma di Atina, a ricordo della sua mitica fondazione, recava
Attualmente lo stemma di Atina presenta solamente le colonne con la corona e il motto.
Atina era città formidabile, perché dalle sue fucine forgiava le migliori armi dell’antichità. Nell’Eneide, Virgilio la descrive alleata di Turno, il re dei Latini, e contro Enea. Nel VII libro scrive: